Ottenere il permesso di soggiorno per il convivente extracomunitario di cittadino UE per una coppia di fatto, è ormai una conquista giurisprudenziale. Ci sono più di 200 pagine e innumerevoli sentenze emesse dai maggiori Tribunali Italiani, Milano, Bologna, Modena, Palermo che, ai sensi della Legge Cirinnà, attestano il diritto di un extracomunitario di poter vivere in una unione di fatto in coppia con un cittadino italiano.
Il contratto di convivenza di fatto per ottenere il permesso di soggiorno. Ecco qual è il requisito fondamentale
Il requisito fondamentale per ottenere il permesso di soggiorno per un cittadino extracomunitario che vive in coppia con un italiano è il contratto di convivenza. In una convivenza di fatto, il convivente extracomunitario può ottenere il permesso di soggiorno dimostrando di avere una relazione stabile con un cittadino italiano. Quindi i Tribunali Italiani richiedono il contratto di convivenza affinché la coppia binazionale costituita da cittadino italiano e cittadino extraUE sia iscritta all’Anagrafe e, di conseguenza, il compagno extracomunitario. Non è l’unico caso in cui il giudice interviene per garantire il diritto all’immigrazione. Un caso simile è anche quello del riconoscimento per via giudiziale, del diritto alla cittadinanza iure sanguinis.
Il corto circuito burocratico che ha impedito la convivenza con lo straniero senza permesso il permesso di soggiorno
Nonostante la legge Cirinnà riconosca a tutte le coppie maggiorenni formate da 2 individui di qualunque sesso, il diritto di vivere insieme come se fossero sposate i Comuni si rifiutano di iscrivere all’anagrafe le coppie binazionali che hanno sottoscritto il contratto di convivenza. Ovvero, al convivente extraUe non è riconosciuta la residenza in Italia senza permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura. La Questura, a sua volta, anche di fronte all’esibizione del contratto di convivenza con il cittadino italiano, non rilascia il permesso di soggiorno al convivente extraUe se questi non è prima iscritto all’anagrafe del comune per identificare la sua residenza. Una storia che va avanti da anni, nonostante anche l’emissione di una circolare ad hoc del Ministero.
I documenti necessari per stipulare l’atto di convivenza in una coppia formata da cittadino extracomunitario e cittadino italiano.
Il contratto di convivenza è l’accordo scritto stipulato davanti ad un pubblico ufficiale o un avvocato esperto di diritto all’immigrazione, con il quale 2 individui che non siano già vincolati da altri rapporti di parentela, affinità, adozione, matrimonio o unione civile dichiarano il loro legame affettivo e di reciproca assistenza morale e materiale, individuando il luogo dove andranno a risiedere costituendo il nuovo nucleo familiare e i loro rapporti economici.
Per stipulare il contratto di convivenza tra cittadino italiano e convivente extraUE bisogna esibire:
- documento di identità/passaporto
- certificato di stato libero del convivente cittadino italiano;
- nulla osta del cittadino straniero;
- certificato di residenza del convivente cittadino italiano.
Dopo aver stipulato il contratto di convivenza si può richiedere l’iscrizione all’anagrafe del comune di residenza. Successivamente, per richiedere il permesso di soggiorno alla questura per convivenza di fatto è necessario esibire:
- la residenza;
- l’attestazione di possedere sufficienti risorse economiche a sostentamento della coppia;
- il contratto di convivenza firmato davanti ad un Avvocato.
Se nel caso un comune, come già successo più volte, dovesse opporsi all’iscrizione ai registri anagrafici, nonostante l’esibizione dell’accordo di convivenza e l’ufficio immigrazione non rilasci per questo motivo il permesso di soggiorno è necessario attivare un procedimento giudiziario tramite l’assistenza di un avvocato d’immigrazione.
Conclusione
Riassumendo, per una coppia binazionale che voglia ottenere il permesso di soggiorno per convivenza per il partner extracomunitario è necessario:
- stipulare con l’aiuto di un avvocato il patto di convivenza;
- chiedere al comune dove si è scelto di vivere la trascrizione del patto e la contestuale iscrizione nei registri anagrafici per la residenza;
- recarsi in questura con l’iscrizione anagrafica e il patto trascritto e chiedere il permesso di soggiorno.
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