L’extracomunitario sposato con un cittadino italiano che ha avviato la pratica di cittadinanza e che non ha avuto risposta entro i 2 anni dall’inoltro della richiesta di riconoscimento, ha diritto al Decreto di Cittadinanza, proprio come avviene anche nel caso del riconoscimento della cittadinanza italiana in via giudiziale o del permesso di soggiorno more uxorio per coppie di fatto.
Tuttavia, negli anni scorsi il Governo ha ampliato il termine dell’istruttoria per la definizione del procedimento di riconoscimento della cittadinanza per matrimonio, da 24 a 48 mesi. Il raddoppio dei termini dell’istruttoria colpisce anche i procedimenti “in corso”, nonostante la legge preveda espressamente che i procedimenti in corso siano quelli non definiti al 05 ottobre 2018, data di entrata in vigore del Decreto Salvini.
La Pubblica Amministrazione ha, invece, allungato i termini riaprendo inopinatamente l’istruttoria anche dei procedimenti di cittadinanza retroattiva, già conclusi al 05 ottobre. L’esperienza è direttamente occorsa allo Studio Legale Damiani&Damiani, che si occupa da tempo di diritto dell’immigrazione e di ricorsi per ottenere il Decreto di Cittadinanza. Infatti, due procedimenti trattati ed esauriti al 19 settembre 2018, sono stati retrocessi alla fase istruttoria. In pratica, la pubblica amministrazione ha esteso gli aspetti già restrittivi delle norme a casi non soggetti al Decreto Salvini.
Il Team di Avvocati dello Studio Legale Damiani&Damiani è esperto in ricorsi per il riconoscimento della cittadinanza per matrimonio
Ecco come ottenere il decreto di riconoscimento della Cittadinanza per Matrimonio
Il principio che si applica per ottenere il decreto di riconoscimento della Cittadinanza agisce direttamente contro la Pubblica Amministrazione, perché dopo il trascorrere dei 2 anni dall’inoltro della richiesta decade il suo diritto di rigettare l’istanza.
In questi casi, per ottenere il decreto per il riconoscimento della cittadinanza bisogna agire velocemente con il ricorso al giudice ordinario. Il Giudice ordinario deve riconoscere la decadenza della P.A. e, quindi, concedere la Cittadinanza.
Quindi, per i casi di procedimenti di riconoscimento della Cittadinanza per Matrimonio già definiti al 05 ottobre 2018, si può immediatamente fare ricorso innanzi il giudice ordinario per ottenere il decreto negato.
L’alternativa è di dover aspettare due anni in più e, magari, vedersi comunque rigettata la domanda nonostante l’amministrazione pubblica sia decaduta dal potere di farlo, perdendo così 3-4 anni di tempo inutilmente.
Il procedimento innanzi il giudice ordinario, invece, consente di annullare l’effetto volutamente dilatorio della nuova norma voluta dal Ministro dell’Interno, Salvini, e di ottenere la cittadinanza al 100% entro 6/12 mesi
Per assistenza legale online per le richieste di rilascio del permesso di soggiorno e riconoscimento della cittadinanza contatta lo studio legale Damiani&Damiani