Il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza, noto come “iure sanguinis,” è un diritto fondamentale disponibile a molti discendenti di emigrati italiani nei paesi esteri, specie del continente Americano. La Corte di Cassazione ha recentemente chiarito le condizioni necessarie per ottenere tale riconoscimento, con particolare attenzione al caso di riconoscimento postumo di figlio di emigrato italiano.
Cittadinanza per discendenza iure sanguinis. La prova della filiazione dal discendente
Per ottenere la cittadinanza italiana iure sanguinis, la prova della filiazione è fondamentale. Tradizionalmente, questa prova si ottiene attraverso l’atto di nascita dei discendenti dell’avo italiano, iscritto nei registri dello stato civile del paese di residenza dell’avente diritto. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha riconosciuto che, in mancanza di questo documento, è possibile fare riferimento al possesso continuo dello stato di figlio discendente di cittadino italiano.
Il Caso di riconoscimento della discendenza in assenza di certificato di nascita
Nel caso specifico sul quale si è pronunciata la Suprema Corte, una cittadina del sud America ha richiesto il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis. La sua istanza era stata inizialmente rigettata dal comune nel quale era stata inoltrata, a causa della mancanza del certificato di nascita che indicasse la paternità e maternità del figlio dell’avo italiano emigrato. Nell’impossibilità di reperire e allegare agli atti il certificato di nascita dell’avo discendente da cittadino italiano, dalla ricorrente era stato presentato il certificato di matrimonio dell’avo, nel quale i genitori riconoscevano il figlio illegittimo dell’avo italiano, nato fuori dal matrimonio. Tuttavia, sia il comune che successivamente la Corte di Appello di appartenenza avevano respinto la domanda di cittadinanza iure sanguinis, per interruzione della linea di discendenza.
L’Intervento della Suprema Corte e il ribaltamento della decisione. Il diritto alla trasmissione della cittadinanza riconosciuto con altri mezzi
La Corte di Cassazione ha ribaltato questa decisione, accogliendo il ricorso basato su tre motivi principali:
- la violazione della legge italiana, in favore di quella dello Stato estero in cui è emigrato l’avo italiano;
- l’omessa motivazione riguardo al riconoscimento postumo dello stato di figlio nato fuori dal matrimonio del discendente cittadino italiano;
- la violazione del Codice civile italiano.
L’importanza della sentenza risiede nel fatto che La Corte ha sottolineato che, in assenza dell’atto di nascita, il possesso continuo dello stato di figlio può essere dimostrato attraverso altri mezzi.
La Trasmissione della Cittadinanza per discendenza. Il riconoscimento postumo della filiazione
Il punto cruciale della sentenza è il riconoscimento postumo della filiazione, effettuato nell’atto di matrimonio. La Corte ha stabilito che l’atto di matrimonio nel quale si evidenzia il riconoscimento del figlio del discendente nato fuori dal matrimonio, è sufficiente per dimostrare il possesso continuo dello stato di figlio e, di conseguenza, la trasmissione della cittadinanza italiana. Questo principio permette di superare la mancanza del certificato di nascita, rendendo possibile il riconoscimento della cittadinanza anche in assenza di documentazione completa.
La prova della filiazione e della trasmissione della cittadinanza con mezzi alternativi
La pronuncia della Cassazione rappresenta una significativa deroga alle rigidità della documentazione richiesta per il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis. Tuttavia, questa deroga deve essere valutata caso per caso. Tuttavia, la possibilità di provare la filiazione e la trasmissione della cittadinanza con mezzi alternativi, amplifica le opportunità per i discendenti di emigrati italiani di ottenere il riconoscimento del loro diritto. È importante considerare che questa flessibilità trova comunque limiti nelle norme vigenti e nelle prassi amministrative, richiedendo spesso un approccio giuridico accurato per la risoluzione dei singoli casi.
È tuttavia un fatto che la recente sentenza della Corte di Cassazione ha aperto nuove prospettive per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, sottolineando l’importanza del possesso continuo dello stato di figlio e la possibilità di ricorrere a riconoscimenti postumi per dimostrare la discendenza da un avo cittadino italiano.
Questa opportunità rappresenta un ulteriore possibilità nel riconoscimento dei diritti dei discendenti italiani all’estero, pur richiedendo un’attenta valutazione delle specifiche circostanze di ciascun caso.
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