La situazione in Ucraina e le conseguenze relative alle sanzioni alla Russia impongono una riflessione relativamente al diritto commerciale internazionale, alle conseguenze economiche e ai rapporti giuridici stabiliti dalle aziende relativamente alla possibilità o meno di eseguire le obbligazioni contrattuali previste contratti in corso. Una situazione di questo genere rientra a pieno titolo nelle clausole hardship come evento ampiamente non previsto.
Gli eventi avversi possono essere determinati da:
- sanzioni di carattere personale come il congelamento dei beni;
- sanzioni finanziarie con le quali non si possono finanziare la Federazione Russa, il suo governo, la Banca Centrale;
- sanzioni che impongono restrizioni all’accesso della Russia al mercato dei capitali dell’UE;
- sanzioni di carattere territoriali che vietano importazioni ed esportazioni nelle aree non governative controllate di Donetsk e Luhansk;
- sanzioni relative all’interscambio commerciale, in particolare con divieto di fornitura ed esportazione verso la Russia di beni e tecnologie specifiche nella raffinazione del petrolio, nell’esportazione di beni e tecnologia nel settore dell’aviazione e dello spazio, nelle esportazioni di beni e tecnologie c.d. dual use;
- sanzioni relative all’utilizzo dei metodi ordinari di pagamento da parte dei cittadini e delle imprese russe.
Con ciò è solo una breve panoramica relativa alle sanzioni, ma l’effetto sulla ricaduta dei contratti internazionali stipulati tra imprese russe e italiane riguarda anche il prezzo al rialzo delle materie prime che hanno ricadute sui tassi di cambio, sul prezzo della logistica, sulle modalità e sugli itinerari dei trasporti. Molte aziende italiane sono in attesa di sapere quando potranno ricevere la merce o quando potranno avere un pagamento da una controparte russa.
Ecco i rimedi giuridici per i contratti Russia Italia. La legge applicabile
Il primo esame riguarda la valutazione delle obbligazioni previste dai singoli contratti e delle clausole ad hoc per la gestione di particolari situazioni come quella che si è venuta a verificare, con la previsione del tipo di situazione che prevede l’esclusione di responsabilità in caso di inadempimento.
La legge applicabile ai contratti internazionali in caso di disputa sulle obbligazioni
Dopo aver esaminato le obbligazioni del contratto e le clausole previste c’è da individuare la legge applicabile al contratto, dalla quale derivano significative conseguenze. Infatti, l’esempio più evidente è quello dell’’istituto della c.d. forza maggiore, che nella legge italiana esime di default dalla responsabilità in caso di inadempimento. Ma la forza maggiore è invocabile in un contratto sottoposto alla legge inglese, solo se espressamente previsto dalle parti.
Cosa prevede la legge a vantaggio delle imprese italiane nei contratti Russia Italia, Ucraina Italia
Alcuni istituti giuridici possono venire in aiuto alle nostre aziende per mitigare gli effetti della situazione eccezionale che ha coinvolto la Russia e l’Ucraina. In una situazione come questa, in caso di inadempimento può essere invocata l’impossibilità sopravvenuta della prestazione, ovvero l’impossibilità ad adempiere per una causa non imputabile al debitore (art. 1256 c.c.) cui possono essere ricondotte:
- un conflitto bellico;
- il factum principis, ossia l’ordine o il divieto di un’autorità che impedisce l’adempimento.
In queste condizioni l’obbligazione si può ritenere estinta. Nel caso dei contratti Russia Italia o Ucraina Italia il principio di forza maggiore include la situazione corrente, sia in Ucraina sia in Russia, con tutte le sue conseguenze in ordine alle forniture di una controparte Ucraina o Russa, per l’impossibilità di sorvolo dei territori e quindi di consegna di beni e materiali. Nel principio di factum principis ricadono, invece, le sanzioni emanate verso la Russia, perchè è certo che non si può ritenere responsabile nei confronti della controparte un’azienda italiana, che non può esportare in Russia beni e tecnologie che sono vietate dalle sanzioni.
La convenzione di Vienna per la regolamentazione dei contratti internazionali
Le disposizioni della legge italiana in ordine ai contratti internazionali sono per lo più invalse dalla maggior parte degli ordinamenti internazionali e previsioni analoghe sono dettate dalla Convenzione di Vienna, che è il documento al quale si fa riferimento in ordine ai contratti internazionali. all’art. 79 la Convenzione prevede che sussista un impedimento legittimo all’esecuzione dell’obbligazione nel momento in cui l’evento sia:
- imprevedibile al momento della conclusione del contratto;
- fuori dal controllo della parte;
- tale da non consentire l’adempimento di uno qualsiasi degli obblighi del contratto.
Il rincaro delle materie prime e gli effetti sulle obbligazioni e lo svolgimento delle prestazioni
L’aumento dei prezzi delle materie prime non riguarda l’impossibilità sopravvenuta della prestazione ed è un’evenienza che non è legata solo ai contratti Russia Italia o Italia Ucraina, ma può riguardare diverse altre aree del Mondo. La conseguenza dell’aumento dei prezzi delle materie prime può rendere troppo onerosa la prestazione sottoscritta nel contratto, ma è anche vero che il principio di equità del contratto o quello della buona fede possono essere fatti riconoscere in sede giuridica o nelle sedi internazionali deputate a risolvere questo tipo di controversie, nelle quali rinegoziare il contratto sottoscritto. Di certo, ciò che è accaduto in questi anni induce a prestare molta più attenzione alla contrattualistica internazionale in modo da mitigare gli effetti di eventi di questa portata.