Il contratto commerciale internazionale
Sapere com’è fatto un contratto commerciale internazionale è un aspetto fondamentale dell’attività commerciale di PMI e grandi Imprese. In un mondo globalizzato sono sempre più diffusi i rapporti di vendita internazionale, compravendita, leasing, franchising, factoring, distribuzione esclusiva, di licenza di brevetto e di know-how generati da un contratto commerciale internazionale (leggi anche modelli di contratto commerciale internazionale)
Per comprendere quali sono i rapporti e gli effetti giuridici che genera un contratto commerciale internazionale è bene capire come nasce e quali sono i principali problemi da affrontare per la sua stesura. (leggi l’avvocato che ti assiste) A partire dall’ingresso in Italia per motivi di lavoro da parte dell’imprenditore straniero
La legge applicabile al contratto internazionale
I tipi di contratto commerciale internazionale non sono diversi da quelli regolati dalle legislazioni nazionali. Il problema sorge nel cercare di individuare qual è la legge applicabile al contratto e qual è il foro competente per dirimere le controversie sorte per inadempienza degli obblighi contrattuali internazionali. Nei casi più semplici, i contraenti regolano la legge applicabile e il foro competente per dirimere le controversie internazionali già nelle clausole del contratto (leggi anche le principali clausole del contratto internazionale). Dal momento che i rapporti commerciali internazionali tra imprese sono sempre più frequenti, da diversi anni gli Stati nazionali e l’UE si muovono per uniformare le norme del diritto commerciale internazionale attraverso Convenzioni e Trattati Internazionali, di ampio ambito di applicazione e riconosciuti globalmente. I principali sono:
- La convenzione di Bruxelles del 1968
- La Convezione di Roma del 1980
- Il Regolamento comunitario 593/2008
- La Convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di merci del 1980
- Le Raccolte normative private di principi e degli usi del commercio internazionale elaborate dall’ICC, dall’UNIDROIT, dall’INCOTERMS (leggi qui il significato delle sigle Incoterms)
La lingua ufficiale del contratto giuridicamente rilevante
Individuato il modello del contratto internazionale e lo scopo per il quale le parti lo stipulano, bisogna individuare la lingua ufficiale dal significato giuridicamente rilevante con la quale scrivere gli obblighi e le clausole contrattuali in modo da renderle uniformi, univoche e comprensibili. Generalmente si sceglie l’inglese per due motivi:
- E’ una lingua universale e mette le parti sullo stesso piano
- La disciplina giuridica inglese è improntata al principio della parol evidence rule, un principio che si ritrova anche nella disciplina giuridica che si ispira alla regola latina in claris non fit interpretatio.
In pratica, il giudice non può interpretare il contratto nel caso in cui emerga chiaramente la volontà delle parti.
Il foro competente. Giudice Ordinario. Arbitrato Internazionale
Dal momento che i contratti internazionali sono sottoposti a regole e norme non perfettamente definite e/o a quelle di più ordinamenti giuridici, ne consegue che è altrettanto difficile dirimere eventuali conflitti sorti per inadempienza di una delle parti. Tuttavia, i contraenti hanno la possibilità di scegliere a priori sia la Legge nazionale da applicare, sia il Foro competente per giudicare le eventuali inadempienze contrattuali, ovvero scegliere di affidarsi all’Arbitrato Internazionale (leggi anche Arbitrato Internazionale).
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