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La nuova legge sul fallimento in Italia intende prevenire le situazioni di insolvibilità dell’azienda. Prima di arrivare ad una crisi aziendale irreversibile, al recupero crediti del fallito, alla cosiddetta “morte violenta della ditta o, meglio, dell’impresa “, la nuova legge ha previsto strumenti stragiudiziali per favorire la mediazione fra debitori e creditori e per gestire l’insolvenza. Leggi il nuovo Codice della Crisi d’Impresa QUI
La liquidazione giudiziale
Il ruolo del curatore fallimentare è stato rafforzato. Potrà accedere alle banche dati della Pubblica Amministrazione più facilmente e promuovere le azioni giudiziali che spettano ai soci o ai creditori sociali. La fase di riparto dell’attivo tra i creditori è affidata al curatore e non più al giudice delegato. Il curatore, però, è sottoposto ad una maggiore controllo che riguarda il conflitto di interessi.
Come prevenire le insolvenze delle aziende. L’allerta preventiva e il ruolo del tribunale
Il debitore può attivare una fase di allerta preventiva, se ritiene di trovarsi in difficoltà di liquidità creditizia. Oppure, questa fase di allerta può attivarla il tribunale su segnalazione dei creditori pubblici e privati. La segnalazione è obbligatoria per Agenzia delle Entrate ed INPS. Dalle nuove procedura di allerta sono escluse le società quotate e le grandi imprese.
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Vantaggi e sanzioni per il debitore con la procedura d’allerta
Se il debitore attiva volontariamente la procedura di allerta sarà assistito da un organismo costituito presso le Camere di Commercio e avrà 6 mesi di tempo per arrivare ad un concordato con i creditori. È una soluzione simile a quella Greca prevista dal procedimento di riabilitazione.
Il concordato per la ristrutturazione dei debiti
La nuova legge fallimentare prevede dei premi per l’imprenditore che attiva volontariamente la procedura d’allerta. Egli non sarà punito dei delitti fallimentari, se il danno patrimoniale è tenue, ed avrà diritto ad una riduzione sugli interessi e sulle sanzioni per debiti fiscali. Inoltre, il limite del 60% dei crediti per l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti, può essere eliminato o ridotto. Infine, il nuovo concordato è ammesso accanto a quello in continuità, a patto che sia in grado di assicurare il pagamento di almeno il 20% dei crediti chirografari.
La procedura di allerta aperta dal Tribunale su segnalazione dei debitori
Se la procedura è attivata dal tribunale su segnalazione dei creditori, il giudice convoca il debitore e affida ad un esperto l’incarico di risolvere la crisi e recuperare crediti entro 6 mesi.
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La continuità aziendale e le nuove regole processuali
Rispetto alla proposte di concordato tra debitori e creditori, quelle che salvaguardano la continuità aziendale avranno la priorità, ma devono essere in grado di soddisfare i creditori. In questo senso la liquidazione giudiziale è considerata l’extrema ratio, l’ultima delle soluzioni possibili per effetto delle procedure concorsuali adottate. Infine, il giudice competente è individuato in base alle dimensioni delle procedure concorsuali.
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Le insolvenze del gruppo di imprese
La legge ha anche previsto più obblighi per trattare unitariamente la crisi di insolvenza delle società di un gruppo, anche in caso di procedure distinte. Gli organi procedenti sono obbligati ad una reciproca informazione e collaborazione per affrontare e risolvere positivamente la crisi di insolvenza.
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