Il Patto di Convivenza è un accordo stipulato tra 2 soggetti che convivono materialmente e spiritualmente. Il Patto di Convivenza è, quindi, un contratto tra due conviventi stipulato davanti un avvocato che assume funzioni notarili previste dalla Legge. Il Contratto di convivenza stipulato è poi registrato al Comune di residenza ed è valevole come titolo per la convivenza di fatto e, quindi, anche per la richiesta di permesso di soggiorno per ricongiungimento di cittadino extracomunitario.
La novità è che si può ottenere un permesso di soggiorno con il patto di convivenza di fatto stipulato davanti ad un avvocato, tramite l’intervento del giudice. Spieghiamo meglio.
La convivenza tra 2 persone che non risiedono nello stesso comune. Registrazione del patto di convivenza e richiesta del permesso di soggiorno.
Abbiamo già scritto QUI che la Corte di Cassazione ha stabilito che la convivenza tra 2 persone può avvenire in regime si spiritualità, cioè quando 2 persone riescono a dimostrare il loro legame essere connotato da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti, a prescindere dalla residenza nel medesimo Comune.
Quindi, la Giurisprudenza riconosce che la residenza nel medesimo Comune non è requisito indispensabile per la registrazione del Patto di Convivenza. In realtà, però, in larga parte gli Uffici d’Anagrafe si rifiutano di registrare il patto se entrambi i conviventi non sono residenti nel medesimo Comune, con la conseguenza che è spesso negato il diritto al permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare.
In questi casi si evidenzia una distorsione della Legge Cirinnà e della Giurisprudenza stabilita dalla Suprema Corte di Cassazione.
Infatti, la Legge prevede che 2 persone debbano dimostrare di convivere e la Cassazione ha stabilito che la convivenza dev’essere prima di tutto spirituale, a prescindere dal fatto che i conviventi siano residenti nel medesimo luogo. Con il rifiuto della registrazione del patto così stipulato, i Comuni finiscono per negare un diritto garantito dalla legge.
Cosa fare per superare l’ostacolo della mancata residenza di entrambi nel medesimo comune? Lo studio legale internazionale Damiani&Damiani ha elaborato una soluzione giuridica.
Stante il riconoscimento della Corte di Cassazione della convivenza a distanza e del principio della residenza effettiva, va inoltrata al Comune di residenza la richiesta della registrazione del Patto di Convivenza tra il cittadino italiano e il cittadino extracomunitario. Salvo poi ricorrere al Giudice per il riconoscimento del Contratto stipulato e per il rilascio del permesso di soggiorno per ricongiungimento.
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