In un mondo sempre più globalizzato, l’amore non conosce confini e la convivenza a distanza è sempre più un modo di instaurare una coppia. Infatti, sempre più coppie binazionali si formano, intrecciando culture, tradizioni e storie personali. Tuttavia, per molte di queste coppie, il diritto alla coesione familiare e il desiderio di vivere insieme sotto lo stesso tetto in Italia si trasformano spesso in un’odissea burocratica. Questo è l’ennesimo caso di una cittadina italiana e del suo partner extracomunitario, la cui vicenda riflette i desideri e le speranze di molte coppie simili. Grazie alla tenacia dello Studio Damiani&Damiani, queste storie trovano finalmente un lieto fine relativamente a come fare per superare l’ostacolo della mancata residenza della coppia nel Comune
La Burocrazia Italiana e la via per uscire dal labirinto che impedisce la coesione familiare del cittadino italiano con il partner extracomunitario
La burocrazia italiana è notoriamente complessa e spesso lenta, un vero e proprio labirinto che, nel caso del permesso di soggiorno richiesto grazie al contratto di convivenza, rimbalza tra uffici comunali e questure. Nel caso di coppie binazionali e del permesso di soggiorno per convivenza per il partner extracomunitario, questa complessità si amplifica ulteriormente. La nostra coppia protagonista si è trovata di fronte a un muro insormontabile di documenti richiesti, verifiche interminabili e rinvii continui ai fini del riconoscimento del diritto alla coesione familiare. Infatti, ai fini di ottenere l’iscrizione all’anagrafe, la residenza e il conseguente permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare per il partner extracomunitario, il comune di elezione della residenza della coppia indirizzava alla questura e la questura rimandava al comune, in un ciclo infinito che sembrava destinato a non risolversi mai.
Lo Studio Damiani&Damiani: Solida difesa giuridica del diritto alla coesione familiare
In questo contesto di frustrazione e incertezza, con un approccio determinato e una profonda conoscenza delle leggi, lo studio legale Damiani&Damiani ha preso in mano la situazione della giovane coppia, portando il Comune di Roma davanti al Tribunale. Lo Studio, guidato dall’Avv. Irene Damiani, ha sostenuto con vigore che la legge italiana ed europea tutelano il diritto alla coesione familiare, anche per coppie formate da cittadino italiano e partner di uno Stato ExtraUE che non hanno mai convissuto in Italia.
La Difesa dell’Avvocatura dello Stato: Una Posizione Retrograda
Il riconoscimento della convivenza a distanza consente il diritto alla residenza effettiva, la richiesta al Comune della registrazione del Patto di Convivenza tra il cittadino italiano e il cittadino extracomunitario e il rilascio del permesso di soggiorno per ricongiungimento.
Tuttavia, anche di fronte alle argomentazioni dello Studio Damiani&Damiani, l’Avvocatura dello Stato e il Ministero dell’Interno hanno mantenuto una posizione rigida e ormai stantia. Essi sostenevano che la richiesta di permesso di soggiorno per il partner extracomunitario della coppia rappresentasse il tentativo di eludere le normative sull’immigrazione. Secondo loro, un patto di convivenza non registrato non poteva costituire una base valida per il rilascio di un permesso di soggiorno, mancando una verifica adeguata dei requisiti legali.
La Giurisprudenza a favore della coesione familiare
Lo Studio Damiani&Damiani, armato di oltre 200 pagine di giurisprudenza favorevole emessa dai Tribunali di Milano, Bologna, Modena, Palermo che, ai sensi della Legge Cirinnà, attestano il diritto di un extracomunitario di poter vivere in una unione di fatto in coppia con un cittadino italiano, ha ribattuto punto su punto le affermazioni dell’Avvocatura. Le argomentazioni degli avvocati dello Studio Damiani&Damiani hanno dimostrato come la stabilità di una coppia non sia necessariamente legata alla coabitazione, ma piuttosto alla reciproca assistenza materiale e morale che può esistere anche a distanza. Questa interpretazione è in linea con le normative europee, che riconoscono il diritto alla coesione familiare indipendentemente dalla convivenza.
La Sentenza del Tribunale di Roma: Un altro precedente Storico
Il Tribunale di Roma ha accolto in toto la tesi dello Studio Damiani&Damiani, ritenendo la motivazione dell’Ufficiale dello Stato Civile inconsistente e atta a creare una situazione di insuperabile stallo. La Corte ha privilegiato un’interpretazione della Legge che riconosce la stabile relazione della coppia, permettendo l’iscrizione anagrafica attraverso la produzione di documentazione diversa dal permesso di soggiorno. Tra questi documenti, il patto di convivenza è stato considerato valido e sufficiente.
La vittoria delle Coppie Binazionali e del diritto del partner extracomunitario a risiedere in Italia
Questa sentenza rappresenta un’altra vittoria non solo per la nostra coppia protagonista, ma per tutte le coppie binazionali che affrontano sfide simili provocate dai funzionari della PA che, in pratica, impongono che lo straniero entri in Italia “ad altro titolo” e poi vada a convivere con il partner italiano, altrimenti non ha titolo per entrare in Italia e non è qualificabile come “familiare” nonostante la stipula del patto di convivenza. Per fortuna, ad oggi, lo Studio Damiani&Damiani ha prodotto oltre 200 pagine di sentenze a favore della riunificazione familiare, grazie al riconoscimento del patto di convivenza, consolidando la giurisprudenza che riconosce e protegge il diritto alla coesione familiare.
Il Tribunale di Roma ristabilisce il diritto alla coesione familiare
La storia della nostra coppia e la battaglia legale condotta dallo Studio Damiani&Damiani ci insegnano che il diritto all’amore può essere ristabilito di fronte alle norme che ostacolano la convivenza tra 2 persone di Paesi diversi, specie in un’era in cui la coabitazione non è più l’unico segno di una relazione stabile e reale. È fondamentale che le leggi si adattino, come sempre è successo nel Diritto, alla nuova realtà. Inoltre, la tutela delle coppie binazionali e il riconoscimento dei loro diritti di permanenza nel territorio Italiano non sono solo una questione di giustizia, ma anche di umanità.
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FAQ Diritto alla Coesione Familiare Permesso di Soggiorno e patto di Convivenza
- Quali sono i requisiti legali per ottenere il permesso di soggiorno per coesione familiare tra un cittadino italiano e un partner extracomunitario? Risposta: Per ottenere il permesso di soggiorno per coesione familiare, il partner extracomunitario deve soddisfare una serie di requisiti legali. Tra questi, vi è la dimostrazione di una relazione stabile e duratura con il cittadino italiano, che può essere comprovata attraverso un matrimonio, un’unione civile o un contratto di convivenza. Inoltre, è necessario fornire documentazione che attesti la relazione, come certificati di matrimonio o unione civile, prove di coabitazione (se applicabile), e dichiarazioni di responsabilità economica. Il richiedente deve inoltre dimostrare di avere un alloggio adeguato e un reddito sufficiente per sostenere se stesso e il partner. Infine, il partner extracomunitario deve essere in possesso di un visto d’ingresso valido, se proveniente da un Paese che richiede il visto per entrare in Italia.
- Come influisce il contratto di convivenza sulla richiesta di permesso di soggiorno per il partner extracomunitario di un cittadino italiano? Risposta: Il contratto di convivenza è un documento legale che attesta l’esistenza di una relazione stabile tra due persone che non sono sposate. Nel contesto della richiesta di permesso di soggiorno per coesione familiare, il contratto di convivenza può essere utilizzato come prova della relazione stabile e duratura tra il cittadino italiano e il partner extracomunitario. Recenti sentenze, come quella del Tribunale di Roma, hanno riconosciuto la validità del contratto di convivenza come documento sufficiente per dimostrare la coesione familiare, anche in assenza di convivenza effettiva. Questo facilita il processo di ottenimento del permesso di soggiorno, offrendo una maggiore protezione legale alle coppie binazionali.
- Quali sono le principali sfide burocratiche che le coppie binazionali affrontano in Italia per ottenere il permesso di soggiorno? Risposta: Le coppie binazionali in Italia spesso incontrano diverse sfide burocratiche nel processo di ottenimento del permesso di soggiorno. Tra le principali difficoltà vi sono:
- Rimbalzi tra uffici: Le coppie possono essere rimandate ripetutamente tra diversi uffici, come il comune e la questura, ognuno dei quali richiede documentazione specifica.
- Documentazione complessa: La necessità di presentare una vasta gamma di documenti, spesso con richieste di traduzioni ufficiali e legalizzazioni, può essere onerosa e difficile da soddisfare.
- Tempi di attesa prolungati: I tempi di elaborazione delle domande possono essere molto lunghi, creando incertezza e stress per le coppie.
- Interpretazione restrittiva delle leggi: Alcuni uffici potrebbero avere un’interpretazione rigida delle normative, richiedendo prove di convivenza o altre condizioni difficili da soddisfare.
- In che modo le normative europee influenzano il diritto alla coesione familiare per coppie binazionali in Italia? Risposta: Le normative europee giocano un ruolo cruciale nella tutela del diritto alla coesione familiare per le coppie binazionali in Italia. Direttive come la Direttiva 2004/38/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio stabiliscono il diritto dei cittadini dell’UE e dei loro familiari, inclusi i partner extracomunitari, a circolare e risiedere liberamente all’interno degli Stati membri. Queste direttive impongono agli Stati membri, inclusa l’Italia, di riconoscere e facilitare l’ingresso e la residenza dei familiari, anche se non cittadini dell’UE, purché sia dimostrata l’esistenza di una relazione stabile e duratura. Le normative europee promuovono inoltre il principio di non discriminazione e richiedono che le autorità nazionali applichino le leggi in modo equo e proporzionato, evitando restrizioni arbitrarie e eccessive.
- Quali sono le implicazioni legali della recente sentenza del Tribunale di Roma per altre coppie binazionali che cercano di ottenere il diritto alla coesione familiare in Italia? Risposta: La recente sentenza del Tribunale di Roma ha stabilito un importante precedente legale che avrà significative implicazioni per altre coppie binazionali in Italia. Riconoscendo la validità del contratto di convivenza come prova della relazione stabile e duratura, la sentenza facilita l’ottenimento del permesso di soggiorno per i partner extracomunitari. Questo significa che le coppie non devono necessariamente dimostrare la coabitazione effettiva, ma possono fare affidamento su documenti alternativi per attestare la loro relazione. La sentenza rafforza inoltre la protezione legale dei diritti umani e della coesione familiare, obbligando le autorità italiane a seguire un’interpretazione più flessibile e conforme alle normative europee. In definitiva, questa sentenza offre una speranza concreta alle coppie binazionali, promuovendo un’applicazione più giusta e umana delle leggi sull’immigrazione.