Sopravvivere a una persona cara può essere un’esperienza estremamente traumatica. In caso di decesso, occuparsi delle questioni finanziarie e dell’amministrazione del patrimonio è l’ultima cosa a cui pensare. Tuttavia, è proprio in questi momenti che è necessario agire rapidamente. Prima si agisce, prima si può accedere ai benefici della pensione di reversibilità del convivente o del proprio partner e iniziare a ricostruire la propria vita. In questo articolo parliamo:
- di cos’è la pensione di reversibilità;
- di come i partner di una coppia di fatto siano solitamente esclusi dall’accesso alla pensione di reversibilità del convivente scomparso;
- delle azioni da intraprendere per ottenere in regime di convivenza di fatto la reversibilità della pensione del partner.
Ecco che cos’è la reversibilità della pensione e a chi spetta di diritto. La pensione di reversibilità al convivente more uxorio.
Il trattamento di reversibilità della pensione riconoscito al partner superstite di una coppia omosessuale in regime di convivenza more uxorio non è scontato. Dopo il riconoscimento delle Unioni Civili e della Registrazione del Contratto di Coppia di Fatto, anche al convivente superstite eterosessuale o omosessuale è riconosciuta la reversibilità della pensione del partner deceduto. Tuttavia la reversibilità al partner omosessuale non è riconosciuta in quelle coppie di fatto il cui convivente è deceduto prima dell’avvento della legge Cirinnà. In questi casi, più avanti, vedremo qual è la condizione per vedersi riconoscere il trattamento pensionistico di reversibilità.
La pensione di reversibilità è la percentuale della pensione che una persona titolare di pensione INPS deceduta percepiva in vita e che spetta di diritto al:
- Coniuge;
ed a determinate condizioni anche ai seguenti soggetti oltre al coniuge:
- Coniuge separato;
- Coniuge divorziato;
- Coniuge superstite e all’ex coniuge;
- Convivente Unione Civile;
- Figlio legittimo o naturale, riconosciuto o dichiarato o adottivo, minore o inabile al lavoro, oppure maggiorenne fino a 26 anni se ha intrapreso e frequenta un percorso di studi professionale o universitario;
- Nipote, anche non convivente, nelle stesse condizioni dei fratelli o sorelle inabili al lavoro;
- Genitore over 65 privo di trattamento pensionistico;
- Fratello celibe o sorella nubile a carico, inabili al lavoro e sprovvisti di pensione.
Riguardo alle coppie, la Cassazione si è determinata nel 2022 individuando i soggetti aventi diritto alla reversibilità solo per chi ha contratto:
- il matrimonio;
- l’unione civile;
Per le coppie di fatto, invece, la convivenza non è sufficiente per usufruire del trattamento previdenziale. Tuttavia …
Con la stessa ordinanza numero 8241 del 14 marzo 2022, la Suprema Corte di Cassazione ha anche stabilito per tutte le coppie, etero e omosessuali, secondo il principio di irretroattività della Legge, l’impossibilità di aver riconosciuto al partner sopravvissuto la reversibilità della pensione anche in casi di convivenza trentennale e, quindi, avvenuta prima dell’entrata in vigore della Legge Cirinnà sulle Unioni Civili.
Nel caso in cui il regime di convivenza certificato da matrimonio, unione civile, contratto di connivenza registrato al Comune sia posteriore all’entrata in vigore della legge sulle unioni civili del 2016 (legge 76/2016), la pensione di reversibilità può essere versata sul conto di reversibilità del partner o soggetto di diritto superstite. È possibile accedere alla reversibilità di una persona in molte circostanze diverse, sia che abbia lavorato nel settore pubblico così come in quello privato. Ci sono alcuni criteri che devono essere soddisfatti per poter ottenere la pensione di reversibilità e relativi arretrati come l’età e il grado di parentela con il defunto.
Tuttavia, relativamente alla reversibilità della pensione per le coppie di fatto, un’interessante novità è nata recentemente da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimi gli articoli del codice civile 230 e 230 bis. Il caso che ha portato alla decisione della Corte Costituzionale riguarda una controversia legale relativa ad un’impresa familiare in cui collabora anche il convivente di fatto, cui è stato riconosciuto lo status di familiare. Il codice civile, all’articolo 230 bis, non prevede il convivente di fatto come familiare insieme al coniuge, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo generando una discriminazione in capo al convivente di fatto relativa alla tutela dei diritti in ambito lavorativo.
La Corte ha quindi dichiarato gli articoli 230/230 bis incostituzionali, sottolineando la necessità di garantire lo stesso grado di uguaglianza e tutela per tutte le forme di convivenza. Chiaramente questa sentenza ripropone l’annosa questione dei diritti relativi ai componenti della coppia unita in matrimonio e a quella delle unioni civili, rispetto ai conviventi di fatto e alla coppia di fatto, aprendo uno spiraglio per il riconoscimento della pensione di reversibilità per il convivente della coppia di fatto.
Ecco cosa succede se fate parte di una coppia di fatto e il vostro partner muore. La reversibilità more uxorio della pensione del partner deceduto
Naturalmente, oltre al coniuge, moglie o marito vedova/o, cui va di diritto la reversibilità del 60% della pensione del coniuge deceduto/a, e all’ex coniuge separato o divorziato per ricevere la reversibilità negli altri casi visti sopra, ci sarà bisogno di esaminare se sussistono le condizioni previste dall’art. 2 e 3 della Costituzione che sanciscono i principi di solidalidarietà familiare e di eguaglianza senza distizione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica, condizioni personali e sociali previsita dalla nostra Carta Fondamentale.
Nel caso di una relazione di fatto more uxorio la reversibilità della pensione al partner superstite non è un diritto, a meno che la coppia non sia:
- riconosciuta in una unione civile registrata;
- registrata in un contratto di convivenza in coppia di fatto.
Ma la Legge Cirinnà che riconosce le unioni civili per cui anche alle coppie di fatto omosessuali sono state riconosciute diritti di tipo matrimoniale è del 2016. Cosa succede al convivente more uxorio di una coppia di fatto omosessuale che non ha potuto unirsi civilmente? La reversibilità per convivenza è riconosciuta ad un partner omosessuale? In realtà, anche se questo è un quesito di rilevanza costituzionale e la Corte di Cassazione ha riconosciuto la rilevanza giuridica della convivenza more uxorio ai fini del riparto della pensione di reversibilità tra coniuge ex coniuge, il principio di irretroattività della legge e le sentenze della Corte impediscono di riconoscere la reversibilità della pensione al partner superstite del convivente di fatto, deceduto prima dell’entrata in vigore della legge.
Ecco come accedere alla reversibilità della pensione del partner more uxorio omosessuale deceduto. Sfrutta il principio di ereditarietà
Se siete stati in una relazione di fatto omoaffettiva non registrata per tanti anni, è quindi certo che vi venga precluso l’accesso alla reversibilità della pensione del partner deceduto. L’unica possibilità è capire se ci sono presupposti giuridici non ancora indagati, per tentare di dimostrare che:
la convivenza è stata duratura;
la durata della convivenza potrebbe dare vita al riconoscimento del principio di sussistenza per il partner superstite.
Al riguardo fa fede la sentenza del Tribunale di Foggia, con la quale è stata riconosciuta la pensione reversibilità al compagno more uxorio superstite dichiarato erede universale dal compagno deceduto. Ma si tratta di una pronuncia successiva al 2006.
Conclusione
Il convivente di una coppia di fatto può essere escluso dall’accesso alla pensione di reversibilità del partner deceduto, se la loro unione non è regolarizzata ovvero se non è stato possibile regolarizzare la coppia di fatto per via del decesso di uno dei partner avvenuto prima della Legge Cirinnà.
Tuttavia, ad alcune condizioni, per esempio se il convivente ha nominato erede universale il partner, anche il Giudice Comune potrà riconoscere il diritto alla reversibilità della pensione, perché si può dimostrare il principio della sussistenza della convivenza e il grado di protezione e tutela equiparabile a quello matrimoniale anche per una coppia more uxorio che non abbia potuto regolarizzare il rapporto di convivenza. Non esiste ancora una legge che possa garantire questo diritto, ma ormai la giurisprudenza è orientata positivamente per il convivente di fatto quindi per ottenerlo è necessario adire al Tribunale.
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FAQ
D: Il convivente ha diritto alla pensione di reversibilità?
Per avere la reversibilità della pensione, la coppia di fatto deve essere riconosciuta con l’unione civile o il contratto di convivenza
D: Il convivente superstite di una coppia di fatto ha diritto alla pensione di reversibilità?
Il convivente di una coppia di fatto omoaffettiva non regolarizzata, può avere la reversibilità del convivente solo se riesce a provare la sussistenza del rapporto di coppia di fatto continuativo e duraturo assimilabile al matrimonio. Il testamento e l’essere stato nominato erede è uno strumento che prova il rapporto di coppia e di lunga convivenza
D: I conviventi delle coppie omoaffettive hanno diritto alla successione?
In una coppia di fatto non derivano diritti ereditari I diritti di successione ed eredità possono essere richiesti solo se la coppia è stata regolarizzata con unione civile o contratto di convivenza o riesce a dimostrare il legame affettivo e di sussistenza assimilabile al matrimonio