È ormai in vigore il nuovo codice della crisi d’impresa per la disciplina del risanamento dell’impresa in caso di crisi di insolvenza. Il codice per la ristrutturazione preventiva della crisi finanziaria dell’impresa entra in vigore con alcune modifiche al testo del decreto legislativo 12 gennaio 2019, numero 14.
Sulla base della Direttiva UE 2019/2023 “Insolvency”, il testo ha subito alcune modifiche per essere armonizzato:
- con le normative degli Stati membri;
- per garantire un miglior funzionamento del mercato interno;
- per realizzare una maggiore tutela della libertà di circolazione all’interno dell’Unione.
Per realizzare gli obiettivi della direttiva Insolvency sono state modificate alcune parti del codice della crisi d’impresa ovvero:
- le misure di allerta sostituite dalle procedure di composizione negoziata della crisi;
- i quadri di ristrutturazione preventiva, con le procedure che consentono di preservare il valore aziendale e i livelli occupazionali;
- le procedure di esdebitazione e le interdizioni. In pratica l’esdebitazione fa venire meno le cause di ineleggibilità derivanti dalla procedura di liquidazione giudiziale;
- l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, per aumentare l’efficienza e la rapidità delle procedure e così dare attuazione agli artt. 26 e 27 della direttiva insolvency.
Le modifiche al codice di insolvenza dell’impresa. I segnali di allarme e le procedure di segnalazione all’imprenditore. La piattaforma di composizione negoziata
In particolare le modifiche riguardano le procedure di segnalazione all’imprenditore che ha maturato debiti nei confronti di creditori qualificati ADE-ADER-INPS-INAIL. La procedura di segnalazione può avvenire con la piattaforma telematica della composizione negoziata.
I segnali di allarme rilevati con la piattaforma sono:
- debiti per le retribuzioni scaduti da almeno trenta giorni;
- debiti nei confronti dei fornitori scaduti da almeno 90 giorni;
- esposizioni nei confronti delle banche e degli altri intermediari finanziari scadute da più di 60 giorni;
- esposizioni debitorie per le quali definire le soglie per i creditori pubblici di segnalazione anticipata per l’emersione della crisi.
In relazione alla necessità di recuperare il credito ma anche di salvaguardare il ruolo dell’imprenditore nella gestione della crisi, all’Inps, all’Inail, e all’Agenzia delle entrate-riscossione è stato dato un ruolo attivo nella segnalazione all’imprenditore o all’organo di controllo della società, il ritardo di oltre 90 giorni nel versamento di contributi previdenziali. Com’è risaputo, il nuovo codice per la gestione della crisi di impresa intende incoraggiare i debitori in difficoltà finanziarie, ad agire in una fase precoce per ristabilire l’equilibrio finanziario anche con l’aiuto di organi esterni alla società.
Gli obiettivi del codice di ristrutturazione alla luce della direttiva insolvency. Concordato, Regole di Maggioranza, Esdebitazioni, Insolvenza
Com’è stato già detto il concordato preventivo è risolutivo per preservare il valore aziendale e i livelli occupazionali della società. Per cui l’intervento principale è quello sul concordato preventivo in continuità aziendale, che punta ad ottenere un negoziato con i creditori nell’ottica della rapida ristrutturazione del debito. Tra le modifiche più rilevanti ci sono quelle sulle regole di maggioranza e le regole di distribuzione dell’attivo concordatario, affiancando la regola della priorità relativa a quella della priorità assoluta. Ridotto l’intervento sull’esdebitazione richiesto dalla direttiva insolvency. In questo caso è bastato collegare l’esdebitazione alla rimozione delle cause di ineleggibilità causate dalle procedure di liquidazione e aumentare l’efficienza e la velocità delle procedure per dare attuazione agli art. 26/27 della direttiva insolvency ovvero sulle norme che regolano la nomina di professionisti nelle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione e quelle sulla Vigilanza e remunerazione dei professionisti
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