Uno straniero inteso come extracomunitario può lecitamente svolgere attività d’impresa, commerciale o di compravendita in Italia? La risposta è affermativa, ma occorre specificare che in tema di Diritto Privato Internazionale si intende Investimento ogni attività che comporta la stipula di un Contratto Internazionale che produce delle obbligazioni tra le parti. Il punto è che per essere valide, le obbligazioni contrattuali internazionali devono rispondere al principio di reciprocità ovvero e in linea di principio generale, l’obbligazione contratta in Italia dev’essere conforme alla giurisprudenza del Paese estero di cui ha la cittadinanza l’obbligato straniero, e viceversa. Per fare un esempio pratico, un cittadino con nazionalità del Camerun potrà acquistare un immobile in Italia, solo se lo stesso acquisto è permesso ad un cittadino italiano in Camerun.cNel diritto privato internazionale la verifica dell’esistenza della reciprocità è condizione di efficacia dell’obbligazione contratta dallo straniero, viceversa per l’italiano nel paese straniero.
Tra gli investimenti più comuni che uno straniero extracomunitario può fare in Italia e viceversa ci sono:
- diritti di proprietà su beni immobili, mobili ed altri diritti reali;
- crediti monetari ed altre prestazioni a titolo oneroso derivanti da contratti;
- acquisizione di imprese esistenti o di quote di esse;
- creazione di nuove imprese e società;
- diritti d’autore e di proprietà industriale;
- concessioni di legge come quelle di esplorazione, estrazione e sfruttamento di risorse naturali.
Per rendere il quadro normativo più trasparente possibile il Ministero degli Affari Esteri ha pubblicato il sistema ATRIO, cioè l’Archivio online dei Trattati Internazionali curato dal Servizio per gli Affari Giuridici, del Contenzioso Diplomatico e dei Trattati con lo scopo di rendere facilmente accessibili le informazioni in vigore in Italia e reciprocamente riconosciute dai singoli Stati Esteri.
Sistema ATRIO: http://atrio.esteri.it/Default.aspx
Aggiornamenti:
Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte dell’Africa centrale dall’altra, di cui fa parte anche il Camerun
https://edit.wti.org/document/show/84f4dfd5-c7f6-4182-b23b-30dbade935c4