Il Governo attuale punta molto sul nuovo Decreto Crescita per:
- incentivare la produzione made in Italy;
- innovare la tutela dei prodotti italiani;
- intervenire sulla crescita economica;
- stimolare la ripresa economica;
- aumentare gli investimenti privati.
Il Governo italiano ha deciso di tutelare il made in Italy e punire gli affari illegali specie nel settore agroalimentare. Il “made in” si riferisce al concetto di origine e provenienza ma non sono la stessa cosa.
- L’origine indica il luogo in cui è cresciuto o è stato costruito un prodotto;
- La provenienza indica il luogo dal quale è spedito un prodotto.
La Legge europea individua il Paese di origine di un prodotto con i requisiti previsti dall’art.60 del Codice Doganale dell’Unione Europea.
Ma la lotta alla contraffazione dei prodotti è stata introdotta anche dalla legge 2009 n.99, in cui è stata formalizzata il nuovo reato di contraffazione di indicazione geografica o denominazione di origine dei prodotti del settore agroalimentare.
L’intento è stato quello di evitare i casi di violazione industriale che colpiscono gli alimenti. Per esempio quello di applicare il marchio Made in Italy su certi prodotti. Il reato si verifica in caso di falsificazione del marchio sul prodotto e in caso di sofisticazione – alterazione – dell’alimento cambiando le sue caratteristiche dal punto di vista organolettico o biologico. Il fenomeno di sfruttare il Made in Italy e di cercare di ottenere brand storici italiani si chiama dell’italian sounding.
La legge per la tutela dei dei marchi storici, del made in Italy e dei prodotti italiani. L’italian sounding.
Negli ultimi anni sono state circa 500 le aziende storiche cedute a brand stranieri. Grandi aziende straniere che hanno sede anche al di fuori dell’Europa, sfruttano il marchio Made in Italy. Quindi, anche solo il nome di uno storico Brand italiano, può essere usato per fini di marketing ma senza che il prodotto abbia più nulla di simile con quello che era prodotto in Italia. Questo vale sia per i prodotti alimentari, sia per prodotti industriali. Alcune delle nuove proposte del Governo per la sulla tutela del marchio Made in Italy sono:
- la protezione dei marchi storici;
- la lotta all’italian sounding;
- l’introduzione di incentivi legati al deposito di nuovi marchi e brevetti Made in Italy;
- l’istituzione del marchio storico di interesse nazionale;
- l’istituzione del registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi;
- risorse economiche specifiche dedicate ai marchi iscritti in questo registro;
- il credito d’imposta del 50% sulle spese legate alla tutela in sede legale dei prodotti italiani.
Stop sfruttamento italian sounding
Il nuovo decreto legislativo ha come obiettivo quello di mettere uno stop allo sfruttamento di tutte quelle parole che rimandano all’Italia e che vengono unicamente impiegate con lo scopo di attrarre un numero maggiore di clienti. Non sarà più possibile registrare un marchio d’impresa al cui interno siano comprese delle parole definite “italian sounding”. Rientrano in tale categoria anche tutte quelle figure o segni distintivi che possono ledere sia l’immagine che la reputazione dell’Italia. L’uso ingannevole per prodotti contraffatti o non realizzati sul territorio italiano e di tutti gli elementi che possono evocare l’Italia, ha permesso a tante aziende straniere di sfruttare in maniera illegale l’associazione tra prodotto e il made in Italy, con l’unico obiettivo di aumentare le entrate derivanti dalla commercializzazione sfruttando l’indebito vantaggio rispetto alle imprese concorrenti.
Il nuovo registro per il marchio storico di interesse nazionale
Nel nuovo decreto Crescita 2019 è prevista l’istituzione del registro del marchio storico di interesse nazionale. Si tratta di un registro che è stato creato per iscrivere tutte le persone fisiche o giuridiche titolari di marchi d’impresa con oltre 50 anni di attività dall’apertura e che hanno le certificazioni e i documenti per dimostrare l’utilizzo continuativo del marchio.
Il registro delle imprese storiche di interesse nazionale consente alle aziende italiane proprietarie di marchi storici, di superare un periodo di crisi. Dopo essere stata iscritta nel registro, l’impresa storica potrà ottenere finanziamenti agevolati, in modo da superare il periodo di crisi e non essere costretta a svendere il brand a società estere, che con il made in Italia non hanno nulla a che fare.
Alle aziende storiche in crisi non potrà comunque essere vietato di cercare acquirenti ma, in caso di fallimento, lo Stato potrà controllare e riassegnare il marchio storico.
Gli incentivi per le giovani Start-up. La nuova società di investimento semplice SIS
Tra le principali novità del decreto Crescita 2019 c’è anche una nuova tipologia di società per azioni – SIS – Società di Investimento Semplice. Questo tipo di società:
- la SIS può essere impiegata solo in aziende start-up;
- non può essere quotata in Borsa;
- è esente dalle tasse sui redditi da capitale;
- la SIS potrà costituirsi con un capitale sociale fino a25 milioni di euro, ma con un oggetto sociale ben preciso;
- il capitale potrà essere costituito anche con l’aiuto del business angel.
Chi è il Business angel
Il business angel è una persona fisica che crede e finanzia il progetto della Start-Up con capitale, esperienza, conoscenze, contatti. A differenza dei fondi di investimento il business angel investe risorse nelle Start-Up, con una motivazione sociale che non è soltanto finanziaria.
Lo studio legale per la tutela del brand di produzione italiana
Il decreto crescita ha lo scopo di incentivare la produzione privata, puntando sul valore aggiunto del know how “Made in Italy”. Anche per questo ogni Brand storico italiano o ogni nuovo brand che punta alle caratteristiche qualitative del Made in Italy può ottenere cospicue risorse finanziarie ed essere assistito dal nostro studio legale.