Costituire una società estera in Italia può rivelarsi una soluzione per migliorare l’assetto societario delle grandi imprese.
Dopo aver scritto come fare per aprire una società e fare affari in Italia, adesso ti dico le cose che si possono fare con una società estere in Italia:
- Diminuire la burocrazia;
- Internazionalizzare l’attività dell’impresa italiana;
- Creare una provvista legale all’estero;
- Tutelare i patrimoni;
- Soddisfare l’esigenza di privacy e riservatezza.
Un società estera in Italia non può essere usata per:
- abbassare il carico fiscale del gruppo societario;
- lavorare in Italia e pagare le tasse all’estero.
La strategia giusta per il buon funzionamento della società estera in Italia.
Lo scopo di questa breve guida è quello di individuare una strategia, per evitare la fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di una società.
Proprio per evitare o prevenire qualsiasi errore è opportuno elaborare una strategia preventiva per individuare la residenza effettiva delle società, prima di acquisire quote societarie all’estero o pensare alle nomine dei CDA o dell’AD.
L’elenco delle domande alle quali rispondere per elaborare la strategia giusta ed evitare di individuare fittiziamente all’estero la residenza della società sono le seguenti:
- Quando è meglio intestare quote societarie di acquisizione di una società estera, ad una S.r.l. in Italia? Quando è necessario emettere fatture per prestazioni svolte in Italia, per società residenti all’estero.
- Quali sono i rapporti finanziari di una società che lavora sia all’estero sia in Italia? Bisogna sapere distinguere il reddito prodotto all’estero, da quello prodotto in Italia.
- Cosa si intende per esterovestizione? La residenza fiscale fittizia all’estero, di una società che opera in Italia.
La globalizzazione ha notevolmente cambiato il mercato che non è più localizzato ma, appunto, globale. Tuttavia, è locale la quota di tassazione da corrispondere per i redditi prodotti. Quindi, è necessario saper bene individuare in quale Stato sono prodotti i redditi.
Fittizia localizzazione di società all’estero (esterovestizione).
Non è difficile localizzare una società all’estero e svolgere, invece, l’attività prevista dall’oggetto sociale in Italia. Con il termine esterovestizione si intende la fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di un’impresa che, al contrario, HA DI FATTO la sua attività e persegue l’oggetto sociale in Italia.
Questo può succedere anche accidentalmente quando:
- la società è all’estero ma i contratti con clienti e fornitori sono chiusi in Italia, sia fisicamente, sia telefonicamente o per email;
- l’attività di amministrazione della società all’estero è coordinata dall’Italia dai suoi organi amministrativi, anche attraverso email, telefonate, video call.
In casi di questo genere, la società potrebbe non versare la dichiarazione dei redditi, l’IVA e le altre tasse da corrispondere in Italia. La società può, inoltre, essere sanzionata dall’amministrazione tributaria Italiana.
Quando è possibile costituire società all’estero.
Costituire società all’estero non è vietato dalla legge. Ci sono casi in cui è possibile svolgere attività in Italia, per conto di società che sono residenti fiscalmente all’estero. Ma in caso di accertamento tributario, l’onere della prova spetta alla società sottoposta al controllo. In questi casi bisogna essere sicuri di potere:
- Dimostrare di non aver lavorato in Italia per conto della società estera;
- Dimostrare che la società estera ha lavorato senza il coinvolgimento di capitale o di attività dall’Italia;
- Fatturare regolarmente in Italia il lavoro eventualmente svolto.
L’ultimo suggerimento è quello più importante perché, in modo semplice, consente di evitare il fenomeno dell’esterovestizione societaria. L’importante è individuare le prestazioni di lavoro svolte in Italia per conto di società estera e corrispondere le imposte sul reddito e l’IVA secondo le norme della legislazione fiscale italiana.
Come si fa a dichiarare il reddito prodotto in Italia per conto di società estere.
In questi casi, basta intestare le quote della società estera ad una Srl in Italia e fatturare le prestazioni svolte in Italia secondo i punti indicati sopra. Tutto il resto del lavoro svolto all’estero è fatturato dalla società estera, senza alcun tipo di ripercussione negativa in Italia.
Il lavoro svolto in Italia è tassato in Italia. Il lavoro svolto all’estero è tassato a carico della società estera. Questo tipo di tassazione può essere realizzata anche attraverso una Srl già esistente in Italia. Basta intestare alla società registrata in Italia le quote della società estera e fatturare regolarmente il lavoro svolto in Italia, per conto della società estera.
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