Le parti sociali, Governo, Confindustria, Terzo Settore, Sindacati stanno ormai strutturando l’innovazione dello smart working come nuova procedura di svolgimento del lavoro introdotta dalla pandemia da Covid19. Il Governo italiano ha approvato la Legge per la regolamentazione dello svolgimento delle nuove modalità di lavoro da remoto, ma l’innovazione travolgente dovuta all’emergenza sta spingendo verso una strutturazione più adeguata e veloce dello svolgimento dello smart working.
Smart working con procedura semplificata. Cosa vuol dire e come si fa
Per l’adozione dello smart working nel settore privato prima della pandemia, datore di lavoro e dipendente dovevano sottoscrivere l’accordo individuale. Ma l’esigenza di diminuire i contatti fisici per arginare il contagio e per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro ha spinto il Governo a sospendere l’obbligatorietà dell’accordo individuale tra dipendente e datore di lavoro ed ad instaurare la procedura semplificata per lo smart working che è stata prorogata fino a fine luglio 2021, in coincidenza con quella dello stato di emergenza.
Cosa vuol dire comunicazione semplificata dello smart working
Per procedura semplificata per l’adozione dello smart working si intendono le modalità agevolate che il Ministero del Lavoro ha reso disponibili, per adottare il lavoro agile durante lo stato di emergenza pandemica. Le informazioni relative:
- alle modalità semplificate per l’adeguamento al lavoro agile nel settore privato;
- al risparmio delle aziende che adottano lo Smart Working;
- al risparmio dei dipendenti che svolgono il loro lavoro in remoto.
Le informazioni più utili per l’adozione del lavoro agile in azienda sono state indicate a questo link QUI
Il Governo ha anche previsto sanzioni da 100 a 500 euro per ogni lavoratore, se la comunicazione per l’adozione della prestazione agile non é effettuata entro il giorno antecedente a quello di inizio.
Fino a quando è prorogata la procedura semplificata per l’adozione dello smart working per la gestione delle risorse umane
La procedura semplificata per l’adozione dello smart working è prorogata fino al 31 luglio 2021. Fino a quella data i datori di lavoro del settore privato potranno ancora applicare la modalità di lavoro agile, beneficiando delle procedure semplificate e delle facilitazioni procedurali:
- non sarà necessario redigere un accordo individuale con i lavoratori;
- gli obblighi di informativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro si riterranno assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile nel sito internet dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL);
- sarà possibile ricorrere alla procedura telematica semplificata, indicata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in deroga a quanto previsto dall’articolo 23 della Legge 22 maggio 2017, n. 81.
Cosa succederà con lo smart working dopo la pandemia
Ci sono ottimi motivi per immaginare che gli ambienti di lavoro saranno sempre di più caratterizzati dall’adozione dello smart working. Il lavoro agile sarà una modalità di lavoro che continuerà ad essere adottata anche dopo la cessazione dello stato di emergenza imposto dalla pandemia. Indicazioni in questo senso arrivano dalle dichiarazioni del Ministro Nunzia Catalfo. “Lo smart working dovrà essere valorizzato come strumento di lavoro per le sue preziose potenzialità di sviluppo. Tuttavia – ha detto il Ministro – tale strumento dovrà essere ben strutturato al fine di evitare che si trasformi da importante misura per la conciliazione vita-lavoro in una condizione di maggior aggravio per le donne, costrette a moltiplicare le energie per ottemperare contestualmente a impegni lavorativi e carichi di cura familiari”. Un altro degli aspetti da analizzare è il diritto alla “disconnessione”, che i Sindacati rivendicano.
Come adeguare le aziende alla modalità di lavoro agile
Sono diverse le modalità di adeguamento delle aziende allo smart working, sia in ordine alle modifiche sociali della nuova modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, sia in ordine ai problemi:
- di riservatezza online;
- alla protezione dei dati riservati;
- alla sicurezza e protezione digitale dei device utilizzati per la connessione e trattamento dei dati computer, ipad, smartphone;
- sia al controllo remoto della prestazione di lavoro svolta.
- Su alcuni di questi temi è in corso il confronto tra Governo e rappresentanti delle parti sociali dei datori di lavoro e dei dipendenti.
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