Diritto della concorrenza antitrust e abuso di posizione dominante
E’ recente la notizia per cui la Commissione Europea ha comminato una pesante sanzione alla Google Inc. per condannare l’abuso di posizione dominante nel mercato delle imprese digitali. La multa riguarda il servizio Google Shopping. Come tutti sanno, i prodotti sponsorizzati attraverso Google Shopping spuntano per primi sulla pagina dei risultati di ricerca del motore più utilizzato al mondo, come sanno bene gli operatori SEO del webmarketing
La sanzione antitrust a Google per abuso di posizione dominante
La Commissione Europea ha stabilito che la posizione in cima ai risultati di ricerca della pagina Google attribuisce alle aziende cha hanno pagato, il 95% in più dei clic degli utenti rispetto agli altri prodotti concorrenti non sponsorizzati con i servizi offerti da Google. Non è una novità o una scoperta sensazionale da attribuire alla Commissione ma solo la fotografia della realtà dell’algoritmo utilizzato da Google, dimostrata con dati reali da un corposo dossier della Commissione UE
La multa della Commissione UE a Google per violazione delle norme Antitrust
La multa comminata a Google per la violazione delle regole e del diritto antitrust dell’UE ammonta a 2,42 miliardi di euro. Non è la cifra più alta che la Commissione UE poteva richiede per la sanzione, ma è la più alta mai comminata ad un’azienda dall’Antitrust europeo per abuso di posizione dominante.
Il comportamento predatorio nell’abuso di posizione dominante
Si ravvisa una posizione dominante quando un’azienda si trova nelle condizioni di comportarsi in modo significativamente indipendente dai concorrenti, dai fornitori e dai consumatori (Commissione UE – Comunicazione 97/C 372/03: definizione di mercato rilevante). Questa condizione è di per se legittima e si verifica quando un’azienda detiene quote elevate di un determinato mercato o di fatto possiede una superiorità economica o tecnologica indisponibile ai concorrenti. Queste condizioni non precludono di per sé il fatto che un’azienda possa operare su larga scala e non falsano di per sé il mercato. Le leggi nazionali e dell’UE non vietano la posizione dominante in quanto tale ma il suo abuso, che si concretizza quando l’impresa sfrutta il proprio potere (di qualunque natura) a danno dei consumatori, ovvero impedisce ai concorrenti di operare sul mercato causando anche un danno ai consumatori. Quando la Commissione Europea ravvisa un pregiudizio per il commercio tra Stati membri dell’UE, si applica la normativa comunitaria dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
Il caso dell’abuso di posizione dominante di Google e la violazione antitrust
Non è la prima volta che le attenzioni della Commissione europea si posano sull’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin. Risalgono almeno al 2010 le attenzioni che la Commissione europea ha rivolto a Google, nella convinzione che l’azienda di Mountain View detenga una posizione dominante nel mercato del search advertising, dell’intermediazione e della raccolta pubblicitaria e ne faccia abuso. Le accuse di violazione del diritto antitrust hanno riguardato anche i sistemi Android, il Browser Chrome e il sistema pubblicitario AdWords/AdSense. Alcuni paesi europei come la Francia e la Germania hanno già concordato con Google strumenti legislativi pensati come forma di risarcimento rispetto a settori potenzialmente penalizzati come l’editoria. Inoltre, il caso che riguarda Google non rientra soltanto nella fattispecie della violazione delle leggi Antitrust, ma anche in quelle che riguardano la proprietà intellettuale e l’utilizzo di contenuti coperti da copyright da parte di terzi. Nel suo servizio di ricerca generale, l’algoritmo del motore di ricerca utilizza materiali di altri siti (più o meno coperti da copyright) per rispondere direttamente alle domande degli utenti. La contraddizione sta nel fatto che lo scopo dell’Algoritmo di Google è quello di avvantaggiare l’utente, che ottiene in modo immediato e gratuito la risposta alla sua ricerca. Tuttavia per ottenere lo scopo, Google usa i contenuti creati da terzi sul sito reso più visibile grazie all’Advertising. Inoltre, ottenuto lo scopo per il quale ha svolto la ricerca, l’utente non avrebbe più alcun motivo per cliccare sugli altri link offerti dalla pagina di ricerca di Google. Questo atteggiamento penalizzerebbe gli altri siti concorrenti
La reazione di Google alla sanzione per violazione del diritto Antitrust
Naturalmente Google ha proposto opposizione e respinge le accuse mosse dalla Commissione. Secondo le dichiarazioni di Kent Walker, Senior Vicepresident e General Counsel di Google «quando fate acquisti online, quello che volete è trovare in maniera facile e veloce i prodotti che state cercando. Allo stesso tempo, chi li vende vuole promuovere questi stessi prodotti. Ecco perché Google mostra annunci pubblicitari Shopping mettendo in contatto le persone con migliaia di inserzionisti, grandi e piccoli, portando benefici ad entrambe le parti. Siamo rispettosamente in disaccordo con le conclusioni annunciate oggi. Analizzeremo nel dettaglio la decisione della Commissione, considerando la possibilità di ricorrere in appello, e continueremo a sostenere la nostra causa»
Opinioni contrastanti sulle accuse di violazione del diritto della concorrenza Antitrust e abuso di posizione dominante
Tuttavia, alcuni esperti del diritto Antitrust hanno difeso Google dalle accuse di posizione dominante e violazione delle leggi Antitrust ritenendo che siano infondate. La tradizionale definizione di monopolio è riferibile ad aziende che si occupano di beni materiali. Google si occupa di informazioni. Inoltre, Google fornisce semplicemente un servizio migliore all’utente ma non limita la sua libertà si scelta. L’utente resta libero di esercitare il suo potere di scelta con un semplice clic, abbandonando in un attimo i servizi offerti da Google
Glossario:
- Commissione UE: organo esecutivo (Governo) dell’Unione europea. Promuove il processo legislativo. I suoi componenti sono i Commissari (Ministri), 1 per ogni stato membro. Altri organi dell’UE sono il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea
- Google Search: è il sito più visitato al mondo e un motore di ricerca per Internet. E’ nato il 15 settembre 1997. Il motore di ricerca cataloga e indicizza le risorse del Word Wilde Web (WWW), siti web, immagini, video, mappe e molto altro. Google non è solo un motore di ricerca, è un ecosistema di servizi per il web disponibili gratuitamente per l’utente. E’ proprietario del servizio di advertising (pubblicità) Google Adwords più diffuso e utilizzato dalle aziende nel mondo
- Posizione dominante: è una fattispecie del mercato relativa alla posizione di un’azienda che raggiunge una quota di produzione e vendita di beni e servizi, che la pone in posizione di netta superiorità rispetto alle aziende concorrenti. La posizione dominante raggiunta da un’azienda nel suo settore di mercato le consente di operare dettando essa stessa le regole della concorrenza. La posizione dominante può facilmente tradursi nell’abuso di posizione dominante. Si tratta di un illecito che si concretizza quando l’azienda in posizione dominante usa il suo potere per eliminare la concorrenza, ad esempio con il prezzo predatorio
- Diritto alla concorrenza – Antitrust: è il complesso delle norme che regolano e tutelano la concorrenza al fine di impedire la monopolizzazione del mercato. Per monopolio si intende il possesso di un segmento di mercato, ad esempio la vendita di gelati, in mano ad una sola azienda. L’Antitrust è anche un organismo di vigilanza e controllo (del quale si dota ogni Stato democratico al suo interno e gli organismi statali collettivi come l’UE o gli USA) che ha il compito di vigilare sul rispetto delle regole e delle leggi del diritto alla concorrenza sui mercati
- Copyright: o diritto di copia o l’equivalente del diritto d’autore. E’ il diritto che tutela la proprietà intellettiva. E’ un diritto co-bilanciato con quello della libertà di espressione. Dall’inizio del XXI secolo si contrappone al copyleft, cioè il diritto di liberare e rendere fruibile a chiunque sulla rete internet, i contenuti di produzione intellettiva a partire da programmi informatici. Il copyright si bilancia con il diritto antitrust, che impedisce la formazione di monopoli non naturali legati a risorse che di per se non sono scarsi come l’informazione, replicabile all’infinito
Risolvi le tue controversie di natura legale sul Diritto della concorrenza antitrust e abuso di posizione dominante – Studio legale Roma Damiani&Damiani
Assistenza online