In Italia, i cittadini extracomunitari rimpatriati volontariamente all’epoca della Legge Dini, non possono più richiedere la restituzione dei contributi previdenziali versati all’INPS per la pensione così come loro garantito.
Il recupero immediato dei contributi Inps versati dagli extracomunitari promesso dalla Legge Dini
La Legge Bossi Fini che regolamenta i flussi migratori in Italia, ha negato l’incentivo precedentemente riconosciuto ai lavoratori extracomunitari che avevano regolarmente versato i contributi pensionistici all’Inps. Infatti, la legge Dini del 1996 aveva introdotto un incentivo al rimpatrio volontario prevedendo la restituzione immediata dei contributi previdenziali versati all’INPS per la pensione, dagli extracomunitari durante il periodo di lavoro in Italia.
Questa legge ha rappresentato per molti lavoratori extracomunitari, l’occasione di recuperare i contributi versati durante il loro periodo di lavoro in Italia e di utilizzarli nel loro paese di origine.
Tuttavia, la legge Dini è stata successivamente modificata dalla legge Bossi-Fini del 2002, che ha eliminato l’incentivo negando la possibilità di richiedere la restituzione immediata dei contributi INPS versati dagli stranieri lavoratori extracomunitari che avevano deciso di rimpatriare volontariamente. La legge Bossi-Fini ha anche introdotto maggiori restrizioni all’immigrazione e ha reso più difficile ottenere il permesso di soggiorno.
Il rimborso dei contributi Inps per la pensione versati dagli extracomunitari
Ma la normativa prevista dalla legge Bossi-Fini, nella parte che nega la possibilità di richiedere il rimborso dei contributi previdenziali ai lavoratori extracomunitari rimpatriati volontariamente, può essere considerata in contrasto con le leggi europee che prevedono l’obbligo di restituire i contributi ai lavoratori extracomunitari che vivono in altri paesi dove non esistono convenzioni per accorpare i contributi per la pensione. Inoltre, può anche essere considerata in contrasto con la normativa italiana sull’uguaglianza di trattamento tra cittadini nazionali e extracomunitari.
Infatti, per i paesi per i quali esiste una convenzione con l’Italia, il trattamento pensionistico è equiparato e tutte le convenzioni bilaterali che assicurano ai lavoratori italiani, e di contro ai lavoratori di quei paesi, la completa parificazione sotto il profilo dei diritti ai lavoratori di quei Paesi e delle norme in materia di pensioni.
I trattamenti pensionistici ai lavoratori stranieri extracomunitari rimpatriati
Gli immigrati extracomunitari che hanno lavorato regolarmente in Italia e hanno versato contributi all’Inps, possono richiedere l’accreditamento nei paesi d’origine se sono convenzionati con l’Italia. In caso contrario possono chiedere la restituzione delle somme versate per i contributi (maggiorati del 5% annuo), con domanda su apposito modulo, all’I.N.P.S al raggiungimento dell’età pensionistica. In sostanza, il cittadino extracomunitario rimpatriato definitivamente conserva i diritti ai fini pensionistici, ma potrà riscuotere la pensione solo al raggiungimento dei 66 anni.
Procedimenti Giudiziari relativi alla restituzione e recupero immediato dei contributi versati all’inps da extracomunitari
Tuttavia, per quanto riguarda i trattamenti pensionistici dei lavoratori stranieri extracomunitari rimpatriati, c’è ancora incertezza riguardo al concetto di abbandono del territorio italiano e rimpatrio nel paese di origine, come si evince da questa pronuncia del Tribunale di Verona del 2002 che puoi leggere a questo link: https://www.inps.it/docallegati/Configurazione/Redazionale/Lists/Avvocatura/T1D_0478.pdf.
Questa pronuncia è relativa al ricorso contro l’Inps presentato da un cittadino ghanese che aveva abbandonato definitivamente l’Italia e, trasferitosi negli Stati Uniti, aveva dichiarato l’intenzione di rimpatriare nel proprio paese di origine.
La Legge del 30 aprile 1986, n. 943 stabilisce che: “in caso di rimpatrio il lavoratore extracomunitario conserva i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati e può goderne indipendentemente dalla vigenza di un accordo di reciprocità con il proprio paese di origine”.
La vicenda della Legge Dini e il successivo diniego introdotto dalla Bossi-Fini dell’incentivo alla restituzione immediata dei contributi versati all’INPS relativi al rimpatrio volontario, costituiscono una lesione dei diritti dei lavoratori extracomunitari.
A suo tempo l’incentivo alla restituzione dei contributi Inps successivo al rimpatrio volontario, fu raccolto da numerosi cittadini extracomunitari ghanesi che scelsero di rimpatriare volontariamente in Ghana, approfittando della possibilità di recuperare subito i contributi versati all’Inps. Possibilità che fu però poi negata dall’introduzione della Bossi-Fini.
Gli Avvocati dello Studio Legale Internazionale Damiani&Damiani stanno ora operando per istruire il ricorso contro l’Inps per ottenere il recupero e la restituzione immediata dei contributi versati a fini pensionistici dai lavoratori extracomunitari rimpatriati volontariamente.
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